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Il Festival Un'occasione straordinaria di confronto fra culture diverse* Scapoli, Comune molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, insignito nel dicembre 2010 dell’importante riconoscimento di “Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano (riconoscimento confermato nel 2015) e nel 2012 del prestigiosissimo “Diploma d’Europa” assegnato dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa di Bruxelles, è noto in Italia e all’Estero per aver saputo conservare un antico artigianato artistico, quello della costruzione della Zampogna. Questo strumento pastorale, sublime capolavoro di Artigiani straordinari che si tramandano da padre in figlio un’arte antica e originalissimi sistemi di lavorazione, era già conosciuto dagli Antichi Romani che lo chiamavano “Utriculus”, ovvero piccolo otre, per la sua caratteristica distintiva, cioè la sacca che funge da riserva d’aria per il suonatore e consente quindi l’effettuazione del suono continuo. Le Zampogne di Scapoli si realizzano con vari legni, soprattutto di ulivo, di ciliegio e di prugno. A Scapoli, ben dal lontano 1975, si svolge l'ultimo week-end di luglio di ogni anno L’iniziativa si segnala tra le manifestazioni
popolari e folkloristiche più significative dell’intera penisola, ottenendo per
la sua particolarità unanimi consensi dalla Stampa Nazionale e Internazionale.
Il suo alto contenuto culturale, inteso come occasione di apprendimento dei
costumi, delle tradizioni, della storia dei luoghi e come incentivo alla promozione artigianale,
fa della Mostra Mercato e Festival Internazionale della Zampogna, un punto
di incontro obbligato di etnomusicologi, eminenti personalità della cultura ed
illustri studiosi stranieri, portando così Scapoli alla ribalta internazionale,
facendolo definire “Capitale della Zampogna”. * di Renato Sparacino, Sindaco del Comune di Scapoli |
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